“Un luogo elevato nella Gehennom” – Qual è il messaggio dei figli di Korach?

 In Dall'Ufficio Rabbinico, Parashà della Settimana

Parashat Korach 5785

di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele

tradotto ed adattato da David Malamut

Nella parashà di questa settimana, leggiamo di Korach, che divenne geloso di Mosè e Aronne. Riuscì a dividere il popolo che vagava nel deserto e ad arruolarne molti per la sua causa. Korach e i suoi seguaci incontrarono una fine amara. Un enorme abisso si aprì nel deserto e inghiottì i dissidenti: loro, le loro famiglie e tutti i loro beni.

Non rimase nulla di loro, tranne ciò che viene menzionato in un sorprendente commento nella Parashà di Pinchas (la terza parasha successiva), quasi come nota a margine:

Ma i figli di Còrahh non morirono” (Numeri 26, 11)

I figli di Korach, tra i capi della ribellione e i suoi artefici, furono salvati. Secondo Rashi (Rabbi Shlomo Yitzchaki, uno dei più importanti commentatori della Torah):

Inizialmente erano coinvolti nella cospirazione, ma al momento della disputa, avevano pensieri di pentimento nei loro cuori. Pertanto, fu riservato loro un posto elevato nel Gehinnom, e lì si sedettero.

Il Rebbe di Lubavitch (nel libro Likkutei Sichot, Vol. 33) trae da questo Midrash l’incredibile potere di un singolo pensiero di pentimento.

I figli di Korach non erano solo peccatori, ma traviarono anche altri. Eppure, un sincero pensiero di teshuvah (pentimento) fu sufficiente a salvarli dalla distruzione. Anche mentre erano nel mezzo della rovina, un pensiero di redenzione emerse, un singolo momento di riflessione e pentimento, e li salvò.

I figli di Korach, Assir, Elkanah e Abiasaf, aleggiavano, svolazzavano nell’aria sopra l’abisso. E in quel momento di teshuvah, ricevettero lo spirito di profezia e composero canti di lode. Dai loro canti nacquero i Salmi dei figli di Korach, pieni di desiderio e struggimento.

Un versetto ben noto recita:

Come il cervo agogna i rivi dell’acque, così l’anima mia agogna te, o Dio.” (Salmi 42, 2)

Queste parole aprono la serie di Salmi a partire dal capitolo 42, culminando in un versetto che riflette l’essenza del percorso di vita dei figli di Korach. Un tempo ricchi e privi di ogni cosa, persero tutto perché facevano affidamento solo sulle loro ricchezze e ignoravano lo scopo ultimo della vita. La gelosia li condusse sull’orlo della rovina. E così concludono:

L’uomo che è in istato onorevole, e non ha intelletto, è simile alle bestie che periscono” (Salmi 49, 21). Spiegazione: Quando una persona vive nella ricchezza e nel prestigio ma non riflette sullo scopo della vita, ovvero facendo affidamento esclusivamente sulle sue ricchezze e godendo solo del momento, è paragonata agli animali e assomiglia loro.

Queste parole vengono scritte mentre il popolo d’Israele siede ansiosamente, al riparo in bunker e spazi protetti, temendo per la propria vita e pregando per la sicurezza dei soldati al fronte, appartenenti a tutti i corpi militari: aeronautica, di terra e marina.

Il popolo ebraico è più unito che mai ed è impegnato nell’autoriflessione. Cos’è la teshuvah? È un piccolo, buono pensiero pieno d’amore, il tipo di pensiero che salvò i figli di Korach da un tragico destino; un momento di introspezione che può salvare qualsiasi ebreo dal male.

La forza del popolo ebraico, soprattutto nei momenti di difficoltà, risiede nella fede e nell’unità.

Ascoltiamo le potenti parole del canto sacro dei figli di Korach:

Cantico, dato al Capo de’ Musici de’ figliuoli di Core, sopra Alamot. Iddio è nostro ricetto, e forza, ed aiuto prontissimo nelle distrette. Perciò noi non temeremo, quantunque la terra si tramutasse di luogo, e i monti smossi fosser sospinti in mezzo del mare“. (Salmi 46, 2–3)

Significato: Quando Dio è il nostro rifugio, non dobbiamo temere i cambiamenti del mondo o il crollo di ciò che è familiare e di routine.

Rashi spiega che questo stesso salmo fu recitato dagli stessi figli di Korach e scrive:

I figli di Korach videro il miracolo compiuto per loro: tutto intorno a loro fu inghiottito e rimasero sospesi in aria, e dissero a Israele con ispirazione divina che un tale miracolo sarebbe stato compiuto per loro in futuro…” (Rashi sul Salmo 46, 3)

E così i figli di Korach concludono il Salmo 46:

Venite, mirate i fatti del Signore; come egli ha operate cose stupende nella terra. Egli ha fatte restar le guerre infino all’estremità della terra; egli ha rotti gli archi, e messe in pezzi le lance, e arsi i carri col fuoco. Restate, e conoscete che io son Dio; io sarò esaltato fra le genti, io sarò esaltato nella terra“. (Salmi 46, 9-11)

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