“L’antisemitismo e le sue metamorfosi” libro a cura di Milena Santerini

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Molteplici sono le forme e declinazioni dell’antisemitismo. Dall’antigiudaismo cristiano a quello cospiratorio, sempre pronto ad accendersi con l’avvento di nuove crisi e fragilità sociali, senza dimenticare naturalmente quello di matrice pseudoscientifica che è stato alla base dei crimini compiuti dal nazifascismo nel secolo scorso. E ancora, tra le accezioni più “moderne” di questo antichissimo pregiudizio, l’odio verso Israele, il rifiuto ad accettarne il diritto ad esistere.
Diverse sfumature approfondite nella raccolta di saggi “L’antisemitismo e le sue metamorfosi”, curata per l’editore Giuntina da Milena Santerini. Un lavoro collettivo finalizzato ad analizzare l’evoluzione di questo fenomeno, con un’attenzione rivolta soprattutto alla distorsione della Shoah e alla proliferazione dell’odio sul web. Il pane quotidiano del lavoro e dell’attività di Santerini, docente all’Università Cattolica di Milano, vicepresidente del Memoriale della Shoah milanese e fino a pochi mesi fa coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. L’esperienza di questi anni, il suo pensiero, mostra “come non ci si possa rassegnare all’ostilità antiebraica, che cambia con la società italiana e assume sempre nuove forme”.
I testi contenuti all’interno del volume ne sono un efficace compendio, con le riflessioni tra gli altri di Robert Rozett, Juliane Wetzel, Joel Kotek, Simonetta Della Seta, Gadi Luzzatto Voghera, Betti Guetta, Stefano Gatti, Murilo Cambruzzi e Stefano Pasta. “Conoscere la storia senza che essa sia distorta è un diritto e un dovere, per rispettare la memoria di chi è stato barbaramente annientato e la lezione di chi è tornato, ma anche per proteggere l’identità collettiva di tutti noi, la verità di quanto è accaduto nel nostro continente, la fragile quanto indispensabile forza della democrazia, la lealtà a noi stessi e la trasmissione di valori a chi verrà dopo di noi” scrive tra gli altri Della Seta, oggi a capo del gruppo di lavoro internazionale dei memoriali e musei della Shoah all’interno dell’Ihra, in un intervento dedicato al diritto e dovere di sapere, senza distorcere la storia. Un tema che Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione Cdec, analizza con lo sguardo rivolto all’Italia. Molteplici i campanelli d’allarme, rileva lo studioso, auspicando un lavoro intenso a livello di leadership “per invertire l’involgarimento dei toni della politica e, soprattutto, l’impoverimento culturale dei linguaggi (di tutti i linguaggi, non solo quello connesso alla Shoah) con un’opera di costante formazione dei vari livelli di personale politico, a cominciare dal nostro Parlamento”. Lo stesso intervento, sottolinea, “va compiuto sul mondo della comunicazione, dello sport e dello spettacolo”. Preziosi spunti anche dall’analisi della sociologa Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio Antisemitismo del Cdec. Da gennaio a settembre del 2022, documenta, l’Osservatorio ha ricevuto 345 segnalazioni “e, dopo attenta analisi, 174 di queste sono state rubricate come atti contro gli ebrei”. Di questi 174 episodi, 63 “sono accaduti materialmente, tra cui due aggressioni e sette casi di minacce, mentre gli altri 111 concernono l’antisemitismo in internet”. Cinque i gruppi in cui sono stati classificati, seguendo le indicazioni dell’Ihra, tra “antigiudaismo tradizionale”, “antisemitismo neonazista e neofascista, negazione e banalizzazione della Shoah”, “odio verso lo Stato d’Israele”, “odio verso gli ebrei in quanto tali”, “teorie antisemite della cospirazione”. Dell’odio online tratta nello specifico la professoressa Santerini, in una relazione in cui si ricorda come all’interno della galassia dell’hate speech online l’antisemitismo rivesta oggi un ruolo particolare, “che potremmo definire di prototipo e di modello di linguaggi e immagini d’odio”. L’antisemitismo infatti, pur rientrando nell’ambito del discorso e del comportamento di tipo razzista, “presenta una sua particolare specificità”. E questo libro, con l’ampio spettro degli argomenti trattati, aiuta senz’altro a capirne qualcosa di più.

Articolo tratto da Pagine Ebraiche https://moked.it/blog/2023/07/12/segnalibro-lantisemitismo-e-le-sue-metamorfosi/

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Victor Faldun