Vescovo Pompili e Rabbino Corinaldi in Sinagoga per giornata del dialogo ebraico -cristiano

 In Incontri Interreligiosi, Notizie Comunità

Domenica 18 febbraio alle ore 15.00 la Comunità Ebraica di Verona e il Consiglio delle Chiese Cristiane di Verona hanno promosso una riflessione a due voci in occasione della XXXV Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo Ebraico-Cristiano. Il dialogo ebraico-cristiano ha visto tante pagine importanti nell’ultimo secolo, molte finite anche sui libri di storia, come il Concilio Vaticano II o le visite di tre diversi Papi in Sinagoga, a partire da Giovanni Paolo II nel 1986. Tema dell’incontro di quest’anno il passo tratto dal libro del profeta Ezechièle  Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere? ( EZ 37,1-14) .

Le parole che Dio rivolge al profeta Ezechiele  danno il titolo al sussidio che l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso ha proposto per  la XXXV Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. Il suo scopo è fornire alle comunità cristiane (dalle parrocchie alle scuole, gruppi, associazioni, movimenti, comunità, istituti religiosi, circoli culturali, federazioni…) degli strumenti per avviare e sostenere, nei differenti contesti, processi di dialogo con le realtà ebraiche e di riscoperta delle radici ebraiche della e nella fede cristiana.
Il sussidio  ospita quindi il messaggio dei Vescovi, a firma della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo, e il messaggio dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, firmato dal suo Presidente, Rav Alfonso Arbib. Conclude il sussidio la sezione dedicata a proposte e strumenti per alimentare la conoscenza del mondo ebraico, con suggerimenti di materiali e le indicazioni sulle amicizie ebraico-cristiane e sulle attività dei musei ebraici in Italia.

Il Rabbino della Comunità Ebraica di Verona  Tomer Corinaldi e la Presidente della Comunità Ebraica veronese Anna Trenti Kaufman  hanno accolto nella Sinagoga di Verona  il Vescovo di Verona Domenico Pompili e gli illustri ospiti tra i quali la Pastora della Chiesa Evangelica Valdese di Verona Laura Testa,  il delegato della Diocesi di Vicenza Gianluca Padovan , il Pastore della Comunità Evangelica Luterana di Verona Georg Reider e  l’Imam Mansur Baudo.

L’incontro è stato coordinato da Don Luca Merlo Direttore Ufficio Ecumenismo e Dialogo interreligioso della diocesi di Verona.

La presidente Kaufman ha rivolto il suo saluto al numeroso pubblico presente e ringraziato tutti gli ospiti per la loro presenza. Dopo la lettura del brano profetico ,  il Rabbino Corinaldi  e di seguito il Vescovo Pompili hanno commentato il passo biblico . Gli interventi sono stati inframezzati da momenti musicali.

Il Rabbino Corinaldi ha costruito il suo intervento partendo da   tre parole chiave che si ripetono ben dieci volte nel testo profetico preso in esame. Osso, Eztem in ebraico ; Spirito, Ruach in ebraico ; Uno, Echad in ebraico .  Proseguendo con il suo commento ha evidenziato Il  significato di queste tre parole. La parola Eztem ( ossa) può essere assunta come metafora del popolo di Israele , debole e disperso nell’esilio.  Le ossa dicono che la speranza è svanita, ma Dio comanda al Profeta di profetizzare e dire che aprirà le tombe, darà  Ruach  ( spirito) alle ossa e le farà risorgere nella loro terra . Echad , Uno corrisponde al versetto dello  Shemà (ascolta) Israele , il Signore nostro Dio, il Signore è uno. Il valore numerico della parola ECHAD (uno) è 13, proprio come il valore numerico della parola amore – AHAVA in ebraico.  “Costruire Ponti è la via per raggiungere l’unità dentro e fuori di noi , un compito della massima importanza ed una grande sfida verso la Pace .

“Più che una domanda sembra un guanto di sfida ” così esordisce il Vescovo Pompili . “Il Signore ci sfida con una domanda che riguarda qualcosa di irrecuperabile per noi”. Una domanda impossibile alla quale il Profeta risponde affidandosi a Dio e  accogliendo la missione che gli viene affidata.  Profetizzare  sulle ossa che si ricompongono e sullo Spirito senza il quale non c’è vita e sulla Casa di Israele. “Anche il tempo che stiamo attraversando descrive un esilio globale in cui è precipitato l’Uomo senza un fine… c’è un esilio di senso e si va in cerca di bacini di senso…” Una domanda dunque che provoca tutti ed è universale e riguarda soprattutto la nostra generazione che sembra impotente.

A conclusione dell’incontro è stata data lettura , in ebraico ed italiano, del salmo 122.

TESTO INTEGRALE INTERVENTO RAV CORINALDI

 

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