Parasha Shlach Lecha

 In Dall'Ufficio Rabbinico, Parashà della Settimana

Il tema principale della nostra Parasha, Shlach Lecha, è il peccato delle spie. Mosè inviò i 12 capi tribù a vedere la Terra d’Israele e dieci di loro parlarono negativamente della possibilità di entrare nella Terra. Sebbene descrivessero la terra come dove scorre latte e miele, aggiunsero che non c’era alcuna possibilità di conquistare le persone che vivevano nella terra e fecero disperare la gente. Solo le spie, Yehoshua ben Nun e Caleb ben Yefuna, si opposero alle loro parole. Ma le persone ascoltarono la maggioranza. Il punto interessante è che questo peccato è considerato il peccato più grave e per questo tutta questa generazione è stata condannata a morire nel deserto e a non entrare nella terra. E chiedo: questo peccato è più grave del peccato del vitello d’oro per il quale Dio li ha perdonati. Era idolatria! La risposta è che in un certo senso sì. L’incredulità, la disperazione può essere peggiore della falsa credenza. Tutti hanno bisogno di qualcosa in cui credere per andare avanti. La convinzione può essere sbagliata e problematica, ma almeno sta cercando di connettersi a qualcosa. C’è un’energia di fede con cui si può lavorare e fare una correzione. Ma quando non c’è affatto fede, tutto è bloccato. Il popolo vuole solo tornare indietro, tornare agli egiziani, alla schiavitù. E questo avviene dopo tutti i miracoli accaduti al popolo di Israele. E con questo è molto difficile lavorare. E dobbiamo aspettare una nuova generazione con nuove energie che creda nel movimento e nella rigenerazione.
Shabbat Shalom 🥂🌻

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