Libro: Essere ebrei oggi , Continuità e trasformazioni di un’identità

 In consigli di lettura, News Italia e Israele
collana “Contemporanea”
pp. 224, Brossura, 978-88-15-38920-6
anno di pubblicazione 2024
Edizione Il Mulino

L’attuale crisi globale rischia di riaccendere il fuoco dell’antisemitismo in tutto il mondo. Informazione e conoscenza sono gli antidoti al pregiudizio. Ecco perché Essere ebrei, oggi è una guida tempestiva alla inquieta identità ebraica, a Israele, al nostro tempo

Che cosa significa essere ebrei, oggi? Chi si definisce ebreo? Come si manifesta l’identificazione ebraica individuale e collettiva, attraverso quali contenuti? In una prospettiva storica, prima dell’emancipazione in Europa, un individuo identificato come ebreo per via della religione veniva solitamente identificato come tale anche attraverso l’etnia o la lingua, il luogo di residenza, il lavoro svolto e altro ancora. Questo rafforzava la separazione tra ebrei e non-ebrei. Oggi però le cose sono cambiate e stanno cambiando. Emerge un’identità ebraica contemporanea in cui la religione gioca un ruolo importante ma non predominante, in particolare in Israele, e nella quale i giovani millennials, soprattutto statunitensi, hanno posizioni molto critiche nei confronti del governo israeliano. A partire da una grande inchiesta condotta in Israele, Stati Uniti, Europa e Italia, Sergio Della Pergola va al cuore di uno dei temi del nostro presente e ci aiuta a comprendere davvero l’epoca che stiamo vivendo.

Sergio Della Pergola vive a Gerusalemme dal 1966 dove è professore ordinario emerito ed ex direttore dell’Istituto Avraham Harman di Studi Ebraici Contemporanei all’Università ebraica di Gerusalemme. Specialista di demografia della Diaspora ebraica e di Israele, ha pubblicato numerosi libri e articoli su storia della popolazione, famiglia, migrazioni internazionali, proiezioni demografiche e antisemitismo. Con il Mulino ha pubblicato «Israele e Palestina: la forza dei numeri. Il conflitto mediorientale fra demografia e politica» (2007). Vincitore del Premio Marshall Sklare (1999) e del Premio Michael Landau (2013) è membro della Commissione di Yad Vashem per i Giusti tra le Nazioni.

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