Liberati i primi ostaggi

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I primi ostaggi israeliani sono stati ufficialmente rilasciati. Dopo 49 giorni nelle mani dei terroristi di Hamas, tredici rapiti potranno finalmente riabbracciare nelle prossime ore le loro famiglie.
Il rilascio dovrebbe coinvolgere in totale cinquanta persone, donne e bambini. In cambio, per quattro giorni ci sarà un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e saranno scarcerati 150 palestinesi.
L’esercito israeliano ha dichiarato che gli ostaggi saranno presi in consegna “nelle vicinanze del confine” con la Striscia e da lì saranno portati alla base aerea di Hatzerim, dove è stata predisposta una prima accoglienza con alcuni giochi per i bambini. Da qui, dopo un primo controllo, saranno trasferiti in alcuni ospedali per accertamenti e dove saranno riuniti con i propri parenti. L’ospedale pediatrico Schneider ha raccomandato che i minori rimangano in osservazione per almeno 48 ore. In un comunicato del portavoce militare si chiede ai cittadini israeliani di “mostrare pazienza e sensibilità, di rispettare la privacy degli ostaggi liberati e delle loro famiglie” e di non far circolare informazioni non verificate.

Intanto dalle 7 del mattino Tsahal ha smesso di combattere a Gaza e nuovi aiuti umanitari sono entrati dal valico di Rafah. Le ultime ore prima della tregua sono state usate per completare alcune operazioni nella Striscia. Tra queste, la distruzione dei tunnel scoperti sotto l’ospedale Al-Shifa. Hamas nel frattempo ha chiesto ai palestinesi evacuati al sud di tornare nel nord, teatro dei combattimenti. Un tentativo di forzare la situazione usando i civili come scudo per bloccare le prossime manovre militari, ha denunciato l’esercito israeliano. Siamo in un cessate il fuoco temporaneo, non è la fine della guerra, il messaggio inviato da Tsahal alla popolazione. Ogni tentativo di spostarsi verso nord è stato bloccato.
La calma a Gaza ha coinvolto anche il fronte nord. I terroristi di Hezbollah al momento hanno scelto di aderire al cessate il fuoco. I suoi attacchi hanno provocato la morte di sei soldati israeliani e di tre civili in queste settimane. Nell’operazione via terra a Gaza i caduti tra i soldati sono stati 70. Intanto, un alto funzionario militare ha spiegato al Financial Times che 10 dei 24 battaglioni di Hamas hanno subito “danni significativi”. Secondo la sua stima, il gruppo terroristico ha perso 5mila dei suoi combattenti in queste settimane su un totale di 25mila miliziani.
L’invasione ha anche avuto un forte impatto sulla capacità di Hamas di lanciare razzi contro Israele. “Nei primi giorni della guerra, Hamas lanciava regolarmente enormi raffiche contro città come Tel Aviv e Ashkelon e le zone di confine intorno a Gaza. Ma quando l’esercito israeliano [entrato a Gaza] ha superato le posizioni critiche di lancio nel nord dell’enclave, il fuoco è diventato più sporadico e meno preciso”, ha spiegato al Financial Times Zvika Haimovich, ex comandante delle forze di difesa aerea.

 

 

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