La Comunità festeggia Tu-Bishvat

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Grande allegria e partecipazione per il seder di Tu Bishvat di quest’anno. Il Rabbino Tomer Corinaldi ha condotto il seder e spiegato il significato di questa gioiosa ricorrenza.

Il calendario ebraico è ricco di festività che si muovono a loro volta, con le stagioni e l’agricoltura. Tu Bishvat, anche noto come il Capodanno degli alberi, è tra queste. Un momento in cui nell’ebraismo, di nuovo, le festività abbracciano la natura, celebrandola in tutte le sue forme. La festa cade il 15 del mese ebraico di Shèvat, da cui appunto l’evento prende il nome (Tu ovvero 15; Bshvat ovvero di Shèvat).

Durante Tu Bishvàt si usa fare un seder (ordine) in cui si mangiano le specie con le quali è stata benedetta la terra d’Israele. Inoltre, durante il seder, si bevono quattro bicchieri di vino che simboleggiano le quattro stagioni dell’anno. Ognuno di questi bicchieri porta con sé un significato: il bianco rappresenta la natura che dorme dunque l’inverno, il rosso il risveglio della natura dunque l’estate. Mentre il miscuglio dei due colori assieme, rappresenta la primavera e l’autunno e dunque le stagioni che si trasformano.

Spesso ci si chiede come mai “il capodanno degli alberi” cada proprio in pieno inverno, in un periodo in cui spesso piove molto e le temperature raggiungono anche lo zero. Dunque, sembrerebbe che parte della stagione delle piogge in Israele finisca intorno al 15 di Shevàt, questa data venne considerata perfetta per celebrare “Rosh a Shanà Lailanot” (Capodanno degli alberi).

Uno dei grandi maestri dell’ebraismo, Rashì, spiega che nulla è casuale nella scelta di questa data. Anzi considerando che in questo punto dell’anno il terreno è impregnato d’acqua, con le piogge del nuovo anno, ciò permetterebbe alla linfa di iniziare a salire negli alberi, così che la frutta e i fiori possano finalmente essere pronti a sbocciare.

Una festa che segna dunque un nuovo inizio, l’avvicinarsi ad una speranzosa primavera.

Il Seder di Tu Bishvat è entrato ormai a far parte delle tradizioni delle case ebraiche di tutto il mondo. Un momento simbolico, attraverso cui, gli ebrei della diaspora e non solo, affermano il loro legame con la terra d’Israele, attraverso i suoi frutti simbolici. Infatti, durante la serata di TuBishvat si mangiano 12 specie di frutti, tuttavia c’è chi ne usa mangiare solo sette, o chi persino 30.

Dopo le benedizioni è stata servita una gustosa cena.

Chi scrive ha ringraziato a nome della Comunità tutti gli intervenuti ed in particolare gli amici del gruppo di preghiera che si sono uniti a noi:  ” cari amici vi ringraziamo per la vostra vicinanza e la vostra partecipazione che, in questo periodo, non è certamente scontata”. “Ringraziamo tutti Zohar Corinaldi per la perfetta organizzazione della serata assieme a Rav Tomer e per aver creato una così bella atmosfera serena e condivisa”.

Ester Silvana Israel

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