Il 25 Aprile a Verona

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Verona 25 Aprile, 2023

Nell’ambito del programma delle  manifestazioni, organizzate dal Comune di Verona,  in occasione dell’anniversario della Liberazione si è svolta la cerimonia della deposizione Corona alla targa presso la Sinagoga di Verona in memoria della partigiana Ebrea Rita Rosani, medaglia d’oro al valor militare.

Il raduno ha preso  il via alle 9,45 da Piazza Bra. Alla cerimonia dell’alzabandiera, oltre al sindacoDamiano Tommasi e al prefetto Donato Cafagna e al presidente della Provincia Flavio Pasini, anche il sottosegretario veronese alla Cultura, Gian Marco Mazzi che ha sottolineato l’importanza di  «tenere viva la memoria e onorare i caduti militari, i martiri della Resistenza e tutte le vittime del nazifascismo». Assieme al corteo ha sfilato lo striscione  e la bandiera della Brigata Ebraica dietro i quali si sono riuniti i membri della Comunità e gli amici della Brigata Ebraica e dell’Associazione dei Figli Della Shoah di Verona.

Alle 10,30 il Corteo ha raggiunto la Sinagoga di Verona. Ad attendere il Sindaco e le Autorità : La Presidente della Comunità Ebraica di Verona Anna Trenti Kaufman ed il Rabbino della Comunità Tomer Corinaldi assieme ai vicepresidenti Ester Israel e Mauro Orvieto ed al Consigliere David Malamut.  Sono stati tributati gli onori militari alla memoria di Rita Rosani ed è stato osservato un minuto di silenzio.

Il Corteo ha intonato “Bella Ciao” ed ha proseguito il suo percorso sino a ritornare nuovamente in Piazza Bra  per deporre le Corone  al monumento “tutti caduti di tutte le guerre” al “monumento al Partigiano” ed alla “Targa dei deportati nei campi di sterminio”. Al termine della Cerimonia è seguita la preghiera del Rabbino Tomer Corinaldi e poi del Sacerdote.

Presso  scalinata di palazzo Barbieri è stata data lettura delle motivazioni del conferimento della Medaglia d’oro al Valor Militare alla città di Verona. Sono intervenuti: il Sindaco Damiano Tommasi, il  Prefetto di Verona Donato Cafagna e il presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini. Successivamente hanno preso la parola il presidente della Consulta Giovanile e l’oratore ufficiale Roberto Tagliani. A chiusura un monologo di Andrea Pennacchi.

Le celebrazioni termineranno alle ore 18, con l’ammaina bandiera in piazza Bra.

Le parole della Presidente della Comunità Anna Trenti Kaufman:

Oggi  siamo chiamati a ricordare  l’impegno difficile e sofferto di tanti giovani italiani, uomini e donne che tra l’8 settembre del 1943 e il 25 aprile 1945, hanno combattuto contro il fascismo ed il nazismo, mettendo a rischio e  sacrificando  la vita per un ideale di libertà. Tra questi c’era  anche Rita Rosati/Rosenzweig, una ragazza ebrea che, come altri 2000 ebrei italiani, ha combattuto per la resistenza. Rita Rosati era una ragazza non “convenzionale” che fin da giovanissima ha conosciuto l’impegno sociale, la solidarietà ed i valori del “Pensiero Critico” verso il regime fascista la cui visione autoritaria degenerò in totalitarismo.

Nata a Trieste, da genitori cecoslovacchi naturalizzati italiani, ha conosciuto le leggi raziali del ‘38 che le impedirono di esercitare la professione di insegnante  nella scuola pubblica. Tra il 1939 e il 1941  i suoi parenti residenti in Cecoslovacchia subirono la deportazione nei campi di concentramento.

Percepito il pericolo imminente, dopo l’8 settembre 1943, ma  non prima di aver portato al sicuro i propri genitori, decise di prendere parte alla lotta armata di liberazione,  prestando servizio prima a Portogruaro e poi a Verona.  Qui svolse attività partigiana  nella  Formazione “Banda Armata  Aquila” che lei stessa contribuì a costituire.

Rita era una ragazza tenace che non si  risparmiava  di fronte alla fatica e al pericolo, come ebbero a raccontare i suoi compagni di battaglia. Ferita e catturata, fu uccisa con un colpo alla testa da un sottotenente repubblichino  a soli 24 anni,  il 17 settembre del 1944 sul Monte Comun di Negrar (Verona). Con lei mori anche Dino Degani che aveva cercato di portarla  in salvo.

Unica donna ebrea caduta in combattimento nella Resistenza, al termine della guerra, le  venne conferita la Medaglia d’oro al Valor Militare.

Oggi,  qui,  a lei  va il nostro pensiero, il ricordo  e la  gratitudine per il suo coraggio, la  sua determinazione e forza;  come detto nel passo Biblico,  inciso  in ebraico sulla lapide all’ingresso della sinagoga:

Molte donne si sono comportate valorosamente, ma tu le superi Tutte”.  

RITA ROSANI: Partigiana combattente

Alla memoria, motivazione

Perseguitata politica, entrava a far parte di una banda armata partigiana vivendo la dura vita di combattente. Fu compagna, sorella, animatrice di indomito valore e di ardente fede. Mai arretrò innanzi al sicuro pericolo ed alle sofferenze della rude esistenza, pur di portare a compimento le delicate e rischiosissime missioni a lei affidate. Circondata la sua banda da preponderanti forze nazifasciste, impugnava le armi e, ultima a ritirarsi, combatteva strenuamente finché cadeva da valorosa sul campo, immolando alla Patria la sua giovane ed eroica esistenza. Monte Comune, 17 settembre 1944.

Rita Rosani riposa nel Cimitero ebraico di Verona

 

Galleria fotografica – credits foto: Flavia Corti , Elisabetta Perucci

 

 

 

 

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