Parashat Bereshit

 In Dall'Ufficio Rabbinico, Parashà della Settimana

Shalom chaverim
Vi trasmetto le cose che la mia cara moglie Zohar Corinaldi ha scritto per la parsha di questa settimana, Bershit, in cui è nata. Ho aggiunto un adattamento alla situazione.

Dedichiamo l’articolo al salvataggio dei parenti della famiglia Levi / Framarin presi in ostaggio :
Rutie Munder – rapita
Avraham Monder – rapito
Keren Monder – Rapita
Ohad Monder – rapito
e in memoria del defunto Roy Monder Z”L che fu assassinato

Questa settimana inizia un nuovo ciclo annuale di lettura della Torah, con Parashat Bereshit.

La sequenza di questo versetto mostra tutti i meravigliosi atti della creazione, che terminano il settimo giorno con il sabato (Genesi 2:1-3), e successivamente la narrazione mostra il degrado morale e spirituale dell’umanità, finché Dio si rammarica della sua creazione e vuole distruggerla (Genesi 6,6).

Quando ho letto questa parasha settimanale, c’era un piccolo versetto, proprio alla fine della parasha, che ha attirato la mia attenzione: “E Noè trovò grazia agli occhi del Signore” (Genesi 6:8).
Anche nel mezzo delle tribolazioni, Dio dà sempre la medicina/i mezzi/le soluzioni necessarie affinché una persona si penta e torna ad Hashem.
Noè era l’uomo che “camminava con Dio” (Genesi 6:9), cioè l’uomo che viveva rettamente agli occhi di Dio, e per questo gli piaceva.
Confrontando la storia di Adamo ed Eva (Genesi 3), con quella di Caino (Genesi 4,8) o quando i figli del Signore videro le figlie dell’uomo (Genesi 6,2), con Noè, il messaggio è comune a tutti: “Libero arbitrio”, come leggiamo in otto capitoli, di Rambam, “Tutto può essere in potere di Dio, fuorché il libero arbitrio”.
L’unica vera libertà che l’uomo ha in suo potere è quella di scegliere tra il bene e il male, tra la vita e la morte.
Il peccato dell’umanità è legato all’abuso del libero arbitrio, che l’ha portata ad una grande caduta, alla corruzione morale, al male, in un luogo che non ha riparazioni e quindi al diluvio. Una persona che corrompe l’immagine di Dio e diventa peggiore di un animale, non ha il diritto di esistere. Ma Hashem sceglie di lasciare che il mondo continui con Noè. Fa un’alleanza con noi e trasferisce su di noi la responsabilità di correggere il mondo e il primo comandamento che dà a Noè è il divieto di uccidere. “Chi sparge il sangue dell’uomo, il suo sangue sarà sparso perche ad immagine di Dio egli ha fatto l’uomo”. Noè era passivo, ma il suo successore Abramo era attivo, e noi siamo i suoi successori. La nostra responsabilità di correggere il mondo comprende l’eliminazione del male assoluto, l’eliminazione di Amalek. E allo stesso tempo agire per correggere e portare il bene nel mondo.”

Shabbat Shalom a tutti 🌻 Zohar Corinaldi

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