ROMA – Ex ostaggi chiedono «Bring them home now»

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La 39enne Adi Shoham è stata rapita insieme ai suoi figli Naveh e Yahel, di 9 e 4 anni, alla madre Shoshan (68), alla zia Sharon (52), alla cugina Noam (12). Dopo 50 giorni di prigionia a Gaza, sono state tutte rilasciate da Hamas nel quadro del primo e finora unico accordo di scambio fra rapiti israeliani e detenuti palestinesi. Non è stato invece liberato Tal Shoham, il marito di Adi e padre dei suoi due figli, anche lui 39enne, che è ancora ostaggio a Gaza.

La donna si trova in queste ore a Roma insieme ad altri ex ostaggi, per tenere in vita il messaggio e la speranza dello slogan «Bring them home now». Con lei ci sono tra gli altri anche la 50enne Yelena Trufanov, madre del 29enne Sasha, apparso in due recenti video diffusi dalla Jihad islamica; l’86enne Yocheved Lifshitz, attivista per la pace diventata celebre nel mondo per la stretta di mano al suo carceriere al momento del rilascio; e ancora la 17enne Sahar Kalderon, il 71enne Norberto Louis Har. La prima aspetta ancora il ritorno del padre Ofer, il secondo è stato liberato non attraverso un accordo, ma con un blitz dell’esercito in febbraio. Uno dei primi incontri degli ex ostaggi è stato stamane, in Vaticano, con il papa. L’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Yaron Sideman l’ha definito «commovente», sottolineando la «vicinanza di Francesco alle vittime di quella orribile giornata». Nel pomeriggio in diretta su Radio Radicale la conferenza stampa della delegazione israeliana in visita a Roma.

Foto Vatican Media

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