Se solo i musulmani leggessero (davvero) il Corano

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Esor Ben-Sorek, autore di questo articolo

La maggior parte dei comuni fedeli musulmani non legge il Corano. Il suo importante messaggio viene piuttosto insegnato dagli studiosi islamici e dagli imam nelle moschee. Pertanto, la più diffusa conoscenza del punto di vista dell’islam su Israele ed ebrei si basa solo sulle parole che vengono ascoltate dai predicatori nelle moschee.

Ma questi insegnamenti possono essere manipolati e interpretati in modo diverso dalla fonte originale, secondo l’opinione dei vari predicatori e insegnanti religiosi.

Nel suo articolo “L’islam sostiene il diritto all’esistenza di Israele”, lo studioso islamico e direttore di teologia islamica Noor Dahri  cita tre versetti coranici a sostegno di questa tesi.

Nel primo passo del Sacro Corano da lui citato si legge: “E in seguito abbiamo detto ai figli d’Israele: dimorate al sicuro nella Terra Promessa” (Corano 17:104). Il secondo versetto afferma: “O mio popolo [gli ebrei], entra nella Terra Santa che Dio ti ha destinato”. (Corano 5:21). E il terzo passo dice: “E in seguito abbiamo detto ai figli di Israele: disperdevi e vivete in tutto il mondo. E quando la fine del mondo sarà vicina, vi riuniremo di nuovo nella Terra Promessa”. (Corano 17:104).

Commenta Dahri: “Questi versetti del Corano sono una solida prova che la Terra è stata divinamente donata al popolo d’Israele e che i musulmani non hanno alcuna pretesa religiosa o storica di possedere quella terra”.

Due amici, ebreo e arabo, nella Wadi Arab School, parte del network di scuole israeliane Hand in Hand (“mano nella mano”)

Ovviamente, Dahri diverge dalla teologia islamica comunemente accettata che descrive il viaggio del profeta Maometto sul destriero mistico al-Buraq verso la santa Gerusalemme (Al Quds). Ha scritto lo scrittore musulmano Tarek Fatah: “Il commento medievale di Al-Tabari su questo versetto menziona la Palestina e Gerusalemme come la terra di Dio assegnata agli ebrei. La Terra d’Israele, che è menzionata come Canaan nel Sacro Corano, è attribuita agli ebrei, al popolo d’Israele e ai discendenti del profeta Isacco, la pace sia su di lui”. Fu lo stesso profeta Maometto a riferirsi agli ebrei come ikhla al kitab, il popolo del libro. Ma da nessuna parte nel Sacro Corano si fa menzione diretta della Palestina o di Gerusalemme.

Lo sceicco Abdul Hadi Palazzi, membro di facoltà del Dipartimento di Storia della Religione dell’Università di Velletri, ha scritto: “Il Corano riconosce la Terra d’Israele come eredità degli ebrei e spiega che, prima del Giudizio Universale, gli ebrei torneranno ad abitarvi. Era la promessa di Dio ad Abramo e questa profezia si è compiuta”.

Se, dunque, interpretazioni fondate nel Sacro Corano dell’islam accreditano che l’islam sostiene il diritto all’esistenza di Israele, i moderni studiosi e predicatori islamici dovrebbero dare voce a questa verità, comunicandola ai milioni di musulmani che non sono in grado di leggere il Corano. E un giorno la salam islamica e lo shalom ebraico potrebbero finalmente abbracciarsi. E i figli di Abramo (Ibrahim) potrebbero dimorare insieme in pace. Insh’Allah, che Iddio lo voglia.

(Da: Times of Israel, 11.12.19)

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