Abramo e Lot – Parshat Lech Lecha 5786

 In Parashà della Settimana

di Rav Shmuel Rabinowitz, Rabbino del Kotel e luoghi sacri in Israele

Tradotto ed adattato da David Malamut

Il nostro patriarca Abramo fu il primo uomo al mondo a scoprire Dio da solo. Dio si rivelò a lui e gli disse: “Lech lecha” – va’; è tempo per te di iniziare il tuo viaggio, da solo.

A quel tempo, Abramo era già anziano e non aveva ancora figli. Era infinitamente dedito ad aiutare gli altri, e molti discepoli spirituali erano attratti dalla sua tenda. Era un uomo di scienza illuminato, che sapeva osservare le stelle e predire il futuro attraverso di esse. Fu l’unico a diffondere la fede in un solo Dio in tutto il mondo e i suoi insegnamenti erano molto richiesti.

 

Poi Dio si rivelò a lui e gli disse, in sostanza: Per costruire te stesso, e in definitiva per fondare la nazione eletta, devi separarti!

 

<< Vanne dal tuo paese, dal tuo parentado, e dalla casa di tuo padre, al paese che ti farò vedere.>> (Genesi 12, 1)

 

Abramo non fece domande. In età avanzata, scelse di separarsi, prese tutto ciò che aveva e si mise in cammino. Eppure, contrariamente a quanto potremmo aspettarci, che avrebbe obbedito perfettamente al comando di Dio, siamo sorpresi di scoprire che, al momento dell’obbedienza, portò con sé anche suo nipote Lot.

<< Abramo si pose in viaggio, come gli parlò il Signore, e andò con lui Lot.

Abramo aveva settantacinque anni quando uscì di Hharàn.>> (Genesi 12, 4)

Lot non era destinato a prendere parte al viaggio il cui unico scopo era “esci… dal tuo luogo natale e dalla casa di tuo padre“! Da quanto descritto, Lot era l’esatto opposto di suo zio Abramo, l’uomo di gentilezza e moralità, e quindi in seguito trovò il suo posto naturale tra la gente di Sodoma, “che era malvagia e peccatrice“.

La differenza tra i due si notava anche nelle loro mandrie: gli animali di Abramo avevano la museruola (“zemamot“, grammaticalmente la forma corretta del plurale è “zemamim“), per evitare che pascolassero nei campi altrui, mentre gli animali di Lot vagavano liberi, mangiando e danneggiando i raccolti ovunque andassero. Questa fu la causa della lite tra loro.

Questa differenza è sottolineata anche nel versetto: “E Abramo partì come il Signore gli aveva detto, e Lot andò con lui“. La partenza di Abramo fu in accordo con la volontà di Dio, ma non con quella di Lot. Lot accompagnò Abramo per il proprio bene, per interesse proprio e non per chiamata divina. Allora perché Abramo lo portò con sé e non obbedì pienamente al comando di Dio?

La risposta è meravigliosamente semplice: Abramo non invitò Lot. Lot da parte sua, semplicemente, andò con lui per sua spontanea volontà. La sua compagnia era, in effetti, un peso, ma Abramo non avrebbe mai pensato di umiliarlo o di mandarlo indietro.

Sapeva che viaggiare da solo verso l’ignoto era una condizione inderogabile per costruire la sua casa, il suo futuro e, in definitiva, la nazione credente che avrebbe adempiuto la volontà di Dio. Eppure sapeva anche che un tale obiettivo non avrebbe mai potuto essere raggiunto facendo del male a qualcun altro. Nulla di buono poteva derivare da un comportamento radicato nella crudeltà o nell’insulto. Così Abramo sopportò la difficoltà in silenzio.

Più avanti nella parasha, quando scoppiò un conflitto tra i pastori di Abramo e Lot, Abramo colse l’occasione e propose una separazione completa:

<< Abramo disse a Lot: Deh! non sia discordia fra me e te, tra i miei (cioè) e i tuoi pastori; perocchè siamo prossimi congiunti. Tutto il paese è a tua disposizione: dividiti in grazia di me. Se tu alla sinistra, io andrò a destra; se tu alla destra, io andrò alla sinistra. >> (Genesi 13, 8–9)

Solo dopo la partenza di Lot, Dio si rivelò di nuovo ad Abramo, cosa che non era accaduto durante tutto il tempo in cui Lot era con lui. “E il Signore disse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui…” Solo allora si aprì la strada per l’adempimento della promessa divina di fondare la nazione ebraica.

Il Chatam Sofer (Rabbi Moshe Sofer di Pressburg, uno dei grandi commentatori) aggiunge che quando Abramo tornò dall’Egitto con tanta ricchezza, comprese lo scopo di quel lungo viaggio: solo grazie alle sue nuove ricchezze, Lot si separò da lui. Altrimenti, Abramo non avrebbe mai detto direttamente a Lot di lasciarlo.

Tutto questo ci insegna che anche l’obiettivo più elevato sulla terra non deve mai essere raggiunto danneggiando o insultando un’altra persona.

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